domenica 14 marzo 2010

Scommessa, sfida, successo mondiale.

Questione di mentalità.
I produttori cinematografici si "buttavano" e si "buttano" ancora oggi sugli aspiranti registi e su coloro che di solito realizzano indipendente. Sanno benissimo di non aver alcuna garanzia sul ritorno ed è una peculiarità che li contraddistingue dagli Europei e soprattutto italiani, i quali se non hanno un ritorno del mille per cento sui costi di produzione, non alzano neanche il telefono. Anche con il passare degli anni, anche prendendo spunto dagli Americani su come si deve interagire nella realizzazione di un contenuto cinematografico, ancora oggi la mentalità rimane sempre la stessa.
Per produrre un film in Italia serve un nome, una "spinta", una raccomandazione. Non dico che dall'altra parte del mondo, non avviene questo processo, ma ovviamente, se la domanda è molto alta, la risposta si fa sentire su più individui. Una parte di questa risposta è sicuramente dedicata al cinema "indie", acronimo utilizato per il cinema indipendente ed è molto favorevole che il produttore dia fiducia ad una persona "alle prime armi", che scommetta su di te... anche perchè se si affidasse sempre a registi e attori noti, che sfida sarebbe... che successo di goderesti?

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